Serie D, girone I, X giornata: Reggina-Nuova Igea Virtus 0-1

Reggina (4-3-3): Lagonigro; Palumbo (R. Girasole dal 56′), Adejo, D. Girasole, Distratto; Mungo (Pellicanò dal 77′), Laaribi (Salandria dal 63′), Porcino (Barillà dal 63′); Grillo, Montalto, Di Grazia (Edera al 68′). All.: Torrisi. A disposizione: Boschi, Gatto, Correnti, Chirico.

Nuova Igea Virtus (3-5-2): De Falco; Maggio, Maltese, Maddaloni (Cardinale dal 70′); Cess, Balsano (Mirashi dal 70′), De Souza (Bisogno dall’84’), Calafiore, Squillace (Lomolino dal 75′); Cicirello (Ferrara dal 77′), Samake. All.: Marra. A disposizione: Testagrossa, Palme, Della Guardia, Di Paola. Arbitro: Giorgio D’Agnillo (Vasto). Assistenti: Angelo Calce (Cassino), Giovanni Ruocco (Brescia). Marcatore: Cicirello al 62′. Ammoniti: Samake all’11’, De Souza al 33′, Cess al 39′, D. Girasole al 47′ (primo tempo), Cicirello al 63′ e Bisogno al 93′. Spettatori: 4416 (2873 abbonati) di cui 341 ospiti. Recupero: 2′ e 6′.

Note. La Reggina, reduce dalla prima vittoria esterna stagionale, punta oggi alla prima volta stagionale in cui ottiene la seconda vittoria consecutiva. In campo Adejo al posto dello squalificato Blondett ed il recuperato Lagonigro al posto di Boschi. Barillà, per la seconda partita consecutiva, inizia dalla panchina. Ciò che si percepisce è che a Torrisi siano state date le chiavi della squadra, senza “se” e “ma” ed intromissioni varie. Questo deriva dalla consapevolezza che Ballarino abbia preso in mano la situazione, da uomo solo al comando come si confà al proprietario della Società. Contemporaneamente, però, risulta essere assente oggi al “Granillo”. La Reggina cambia panchina, come deciso da Inzaghi nella stagione 2022/2023. Presente nella Nord un nutrito gruppo di rumorosi tifosi ospiti. All’ingresso delle squadre in campo la Sud espone lo striscione “Mister: chiede ai tifosi di sostenere la squadra… Noi: sosteniamo la maglia perché è nostra… Voi: quando vi prenderete le voster responsabilità? SOCIETA’: NON DEGNA DI RAPPRESENTARE LA NOSTRA CITTA'”.

Cronaca. Primo tempo. Al 3° minuto prima azione pericolosa per gli amaranto: Montalto riceve da Grillo spalle alla porta, si gira e calcia a rete ma De Falco para a terra la conclusione centrale. Al 17′ un cross di Grillo, non raggiungibile da nessun compagno presente in area, si trasforma in tiro che termina la sua corsa non lontano di molto dal palo della porta ospite. La Nuova Igea si fa notare, in questa fase di gioco, per la grande fisicità unitamente alle continue proteste nei confronti di D’Agnillo che, ad onor del vero, troppo spesso lascia correre ed agisce senza prendere provvedimenti. Al 27′, sugli sviluppi di un corner da destra, Montalto, scoordinato, gira a rete ma la sua conclusione è ancora una volta centrale e De Falco blocca. Al 38′ si fa vedere la Nuova Igea: ripartenza con Samake che riceve sul filo del fuorigioco, cross al centro dove De Souza, di testa, manda il pallone a lambire il palo alla destra di Lagonigro. Al 43′ prima vera occasione da gol per gli amaranto: Mungo lancia Di Grazie che punta la porta seppure particolarmente decentrato: il suo tiro sul primo palo è deviato dal portiere ospite in corner. Al 45′ gli ospiti reclamano per un presunto fallo da rigore di Dejo su Samake. D’Agnillo lascia proseguire tra le vibranti proteste dell’intera panchina ospite. Il primo tempo termina a reti inviolate: Reggina un po’ meglio che nelle altre apparizioni (non era difficile) ma ancora inconcludente in zona gol ed a volte in difficoltà in difesa.

Secondo tempo. La ripresa inizia con tanta, tanta confusione nelle giocate della Reggina. Gli errori in fase di appoggio sono numerosi e denotano una fragilità cronica dal punto di vista mentale che non aiuta di certo le giocate. Distratto, a sinistra, e Palumbo, a destra, sembrano pesci fuor d’acqua. Identica cosa dicasi per Mungo che sbaglia tutto lo sbagliabile in fase di servizio ai compagni. Dal canto suo la Nuova Igea regge l’urto e, di tanto in tanto, non disdegna le ripartenze che, comunque, tengono con il fiato sospeso la retroguardia amaranto. Al 56′ primo cambio per Torrisi: esce Palumbo (appunto) ed entra Rosario Girasole. Al 57′ ci provano gli ospiti con Squillace che, da fuori area, calcia alto sulla traversa. La Reggina prova a ripartire su un appoggio sbagliato degli ospiti, palla a Mungo che sbaglia clamorosamente l’apertura a destra e spazientisce il pubblico in Tribuna. Al 62′ la Nuova Igea Virtus passa in vantaggio: clamoroso errore di Lagonigro che riceve un passaggio all’indietro da Adejo ed appoggia, di fatto, a Cicirello che non ha nessuna difficoltà ad insaccare a porta vuota. Al 63′ doppio cambio amaranto: escono Porcino e Laaribi ed entrano Barillà e Salandria. Al 68′ altro cambio per Torrisi: esce Di Grazia (impalpabile) ed entra Edera. Risponde Marra al 70′: escono Balsano e Maddaloni ed entra Mirashi e Cardinale. Il gol del vantaggio ospite, nato da un colossale errore tecnico di Lagonigro, cristallizza il desolante stato di forma fisica e mentale in cui versa la squadra amaranto. Non è ammissibile commettere errori dettati dalla superficialità in un periodo in cui la Reggina sta letteralmente fornendo prestazioni indecenti e, per questo, imbarazzanti. Al 75′ altro cambio tra gli ospiti: esce Squillace ed entra Lomolino. Al 77′ cambia ancora Marra: esce Cicirello ed entra Ferrara. Risponde Torrisi: esce Mungo (finalmente) entra Pellicanò. La Reggina continua a sbagliare anche i passaggi più elementari e regala spazi agli ospiti che legittimano il vantaggio. Mai pericolosa, mai incisiva, ma determinata, mai grintosa, solo confusione legata ad una tecnica, onestamente, da Terza Categoria. Al momento, con la terza sconfitta casalinga (su 5 incontri) all’orizzonte la Reggina scivola a -10 dalla vetta della classifica dove staziona, meritatamente, la Nuova Igea Virtus. All’84’ cambio ancora tra gli ospiti: esce De Souza ed entra Bisogno. La Reggina, dopo il gol subito, non è riuscita ancora (sono passati 23 minuti) a concludere una sola volta in porta. E’ una squadra, quella amaranto, che conferma le grandissime difficoltà sin qui manifestate e conferma anche che è stata costruita malissimo con le figurine di coloro che furono giocatori in categorie superiori. Non è possibile, pur volendo, salvare nessunoo: nè in campo, oggi, nè in qualsiasi altro ruolo dirigenziale e tecnico. Una parziale scusante potrebbe essere riconosciuta a mister Torrisi che, in sella da sole due giornate, ha comunque già sbagliato nel dire che questa non sarebbe stata una partita da “dentro o fuori”. Ordunque, adesso, a -10 dalla vetta, con una Reggina così malamente ridotta, come presume di recuperare il passivo nelle restanti 24 giornate? Certo, tutto può succedere ma i presupposti per essere fiduciosi ed ottimisti dove e su cosa potrebbero poggiare? Adesso, ad ogni azione corrispondono i fischi, legittimi, dei presenti. La prima sconfitta di Torrisi è servita: la Reggina perde ancora in casa e conferma una cosa ad oggi quasi certa: il cambio di obiettivo. Non più la vittoria del campionato ma la permanenza ed il quarto campionato tra i dilettanti. La cosa più giusta da fare? Andare via, TUTTI, dal primo all’ultimo, chiedendo perdono per il disturbo e volatizzarsi: Società e, ancor di più, il managment (scelto dai vertici societari sulla scorta di non so quali prestigiosi curricula). La squadra? Se si potesse…

I 341 tifosi ospiti presenti al “Granillo”