Messina (3-5-2): Sorrentino; De Carlo, Trasciani, Clemente (Saverino dall’80’); Maisano (Ivan dal 64′), Garufi, Tesija (Bombaci dall’80’), Aprile, Orlando; Roseti (Fravola dal 70′), Toure (Zucco dal 90′). All.: Romano. A disposizione: Paduano, Azzara, Elia, Veron.
Reggina (4-3-3): Lagonigro; Gatto, Blondett, D. Girasole, Fomete (Palumbo dal 61′) ; Correnti (Barillà dal 61′) , Mungo (Zenuni dall’81’), Porcino; Grillo (Edera dal 55′), Ferraro, Di Grazia (Pellicanò al 73′). All.: Trocini. A disposizione: Boschi, Adejo, Lanzillotta, Laaribi.
Arbitro: Juri Gallorini (Arezzo). Assistenti: Fabio Cattaneo (Monza) e Alessandro Pascoli (Macerata).
Marcatore: Roseti al 18′. Ammoniti: Maisano al 28′, Fomete al 34′ e Trasciani al 65′. Corner: 4-8. Recupero: 1′ e 6′.
Note. E’ il giorno del derby dello Stretto. Nessuna partita ha, per Reggina e Messina, lo stesso significato. La Reggina vi giunge non da prima in classifica come proclamato e millantato ma da 8 punti in 6 partite; il Messina, iniziato il campionato da -14, ha già recuperato 9 punti e, sul campo, ne ha uno in più degli amaranto. Come la Reggina 2006/2007, iniziato il campionato da – 15 (poi -11), il Messina non ha nulla da perdere e, quindi, gioca ogni singola gara come fosse una partita a sè: senza troppi pensieri, l’obiettivo è salvarsi e tutti gli avversari sono uguali. Ma oggi anche no! Non importano le posizioni in classifica delle due squadre, non importa la categoria in cui si affrontano: gli incontri tra Reggina e Messina sono “le” partite che certamente non valgono una stagione intera ma che hanno comunque valore assoluto. Trasferta vietata per i tifosi della Reggina, il “San Filippo Franco Scoglio” vede solo presenti i tifosi di casa (comunque pochi, pochissimi, in uno stadio che appare desolato e desolantemente vuoto). La Reggina, prima del fischio d’inzio, si porta sotto il settore ospiti ed applaude i propri tifosi forzatamente assenti.
Cronaca. Primo tempo. Le due squadre iniziano con un buon ritmo con la Reggina che cerca sin da subito di prendere le redini del gioco. Al 9′, su corner, D. Girasole colpisce di testa ma un difensore ribatte. La Reggina appare particolarmente lunga sul terreno gioco, fin quando la pressione avanti riesce va bene ma se diminuisse ci si ritroverà con troppo spazio tra le linee. In impostazione nessuna delle mazzali (Correnti e Porcino) amaranto si abbassa e con Mungo marcato non restano che i lanci verso Ferraro o Di Grazia/Grillo. Il Messina si fa avanti con 3 corner praticamente consecutivi. Al 17′, sul terzo dei tre, la squadra giallorossa passa in vantaggio con Roseti che s’infila tra una selva di maglie amaranto, si smarca da Girasole, e, di testa, batte Lagonigro. E’ il primo gol stagionale dei giallorossi in casa!!! Male, molto male: la Reggina, piazzata, si è fatta bucare come burro tiepido. Al 26 la Reggina reagisce: cross da destra di Grillo, colpo di testa di Correnti alto sulla traversa. Adesso il Messina smbra controllare la gara mentre la Reggina, dal canto suo, non sembra avere nelle corde una reazione veemente e decisa. Avanza e ci prova ma senza cazzimma e con evidenti difficoltà in fase di costruzione. La Reggina fatica e non poco a capitalizzare le poche azioni che produce: tanti sono gli errori in fase di ultimo passaggio o di conclusioni a rete (praticamente assenti eccezion fatta per un tentativo pretenzioso di Grillo con il pallone finito nel settore ospiti). Al 43′ il Messina, ancora su corner, va vicina al raddoppio con Tesija che, ancora di testa, manda il pallone sul fondo non distante dal palo della porta amaranto. La Reggina fatica nella lettura delle azioni sul palla da fermo. Le imprecisioni degli amaranto sono da passaggio dal campo a dietro la lavagna tanto sembrano gravi le lacune di taluni dal punto di vista tecnico. Al 46′ ci prova Correnti ma il pallone termina altissimo. Finisce il primo tempo con l’annotazione di una brutta, bruttissima, Reggina che, nonostante il Messina non abbia fatto nulla di particolare (se non giocare principalmente di ripartenze), merita lo svantaggio per la pochezza di quanto mostrato. Sarà il terreno di gioco troppo grande? O la grande pressione che i tifosi fanno sulla squadra?
Secondo tempo. Trocini non effettua cambi nell’intervallo, evidente non ha contromosse da opporre alla squadra di casa. Vedremo se l’atteggiamento permarrà confusionario e privo di incisività e pericolosità. La Reggina alza il baricentro ma trova comunque grosse difficoltà in fase di avvicinamento alla porta grazie anche alla buona disposizione tattica del Messina che, di fatto, la contiene senza soffrire o rischiare nulla. Al 55′, finalmente, Trocini ha un sobbalzo ed inserisce Edera al posto di Grillo. Al 56′ la Reggina rischia tantissimo: ancora Roseti raccoglie un cross da destra e manda il pallone non di molto alto sulla traversa. La Reggina alza il ritmo, chiude il Messina nella sua trequarti, ma non riesce ad impaurire i padroni di casa. Al 61′ doppio cambio per Trocini: escono Correnti e Fomete ed entrano e Barillà e Palumbo. Risponde Romano al 64′: esce Maisano ed entra Ivan. Al 67′ ci prova Palumbo con un piattone senza convinzione e pericolosità. La Reggina è lenta ed impacciata, pessima la prestazione degli amaranto oggi al “San Filippo” (alla faccia del derby). Il Messina, dal canto suo, costruito all’ultimo momento e praticamente senza preparazione, non appare nulla di che ma ha dalla sua la disposizione tattica che non lascia spazi e la determinazione dimostrata. Al 70′ altro cambio per il Messina: esce Roseti ed entra Fravola. La Reggina, in sostanza, non ha ancora praticamente fatto nulla in zona gol. Non riesce a costruire un’azione degna di nota. Al 73′ cambio Reggina: esce Di Grazia ed entra Pellicanò. Trocini ha inserito oggi tutti gli attaccanti a sua disposizione (Ferraro, Di Grazia, Grillo, Edera e Pellicanò) senza riuscire, e siamo al 78′, a costruire una sola azione da gol degna di essere chiamata tale: lanci, solo lanci, lanci lunghi ed ancora lanci. Al 78′ la Reggina colpisce due traverse in un paio di secondi: cross di Porcino, Ferraro batte a rete ed un difensore devia sulla traversa; ci prova Edera sulla ribattuta ed ancora palla che sbatte contro la traversa. Sfortunata nella doppia occasione ma non può bastare a “giustificare” la pessima prestazione odierna degli amaranto. Il Messina, dunque, resiste, ma la Reggina dimostra ancora una volta di essere davvero poca cosa. Costruita con le figurine dei calciatori ma in campo vanno i giocatori reali. Doppio cambio nel Messina all’80’: escono Tesija e Clemente ed entrano Bombaci e Saverino. Risponde Trocini con l’ultimo cambio: esce Mungo ed entra Zenuni. Al 90′ ultimo cambio anche per il Messina: esce Toure ed entra Zucco. Supremazia amaranto ma assolutamnte sterile ed infruttuosa. La partita finisce così: vince il Messina con merito, perde la Reggina anch’essa con merito. Il girone I è assai mediocre, la Reggina non sfugge alla mediocrità. Anzi, visto che è accreditata come la maggiore candidata alla vittoria finale (da chi? quando? perché?), è essa stessa l’emblema assoluto della mediocrità che la circonda. Non sfuggono al giudizio assolutamente negativo nè la Società nè tantomeno Trocini.

