Il nostro sistema cerebrale subisce le pressioni vissute durante la giornata. Restano impresse, come marchiate a caldo, le tensioni, le preoccupazioni, i desideri.

Fatto sta che stanotte è toccato sognare una trattativa in cui eravamo protagonisti. Davanti avevamo quel signore, seduto al centro di un enorme tavolo ovale, attorniato dai suoi legali, consiglieri e consulenti. Non pensavano fosse così importante e tutelato quell’ “oggetto” che desideravamo così ardentemente. Pronti a fare un grande sacrificio per riuscire a sottrarlo a chi non era abbastanza.

“Saremmo onorati di POTERle subentrare, speriamo di poter fare meglio, noi siamo davvero tifosi di questa squadra. D’altronde non l’ha trattata per come avrebbe dovuto. Deve rispettare la passione di migliaia di persone. Non è consentito a nessuno turlupinare e prendere un giro chi non riesce a discernere per troppo amore. Dobbiamo porvi rimedio, Ci dica quanto ritiene che valga il suo disturbo”. “Ehhh io ormai mi sono innamorato, se me lo consendide di dirlo. All’ammmore non si può dare un prezzo. La gende mi vuole bene, mi ferma per strada, sanno che con la mia programmazzzione prima o poi, sembre se non ci gufeggiano, e se Gggravina si comborta bbene, ce la farò. Senza debbbidi e senza fallimenti”.

“Va bene, va bene. Non perdiamo tempo con le perculate, se non ha in mente una cifra, le facciamo noi una proposta. 250.000 puntate nel c… ed un carnet da 10 biglietti Caronte & Tourist”. Questo era quello che avremmo voluto dire invece abbiamo parafrasato con “Maestro avevamo pensato, proprio per cercare di chiudere subito, a 250.000 vista e piaciuta. Ovviamente noi ci faremmo carico di tutte le incombenze per chiudere la stagione corrente, in ogni ambito. La vediamo sorridere, la sua dentiera vibra come un tagadà”.

Ed invece ci eravamo sbagliati, finite le vibrazioni, diventa tutto serio, arresta il brusio degli altri convenuti, allarga le braccia e inizia a declamare: “Uno, due e tttrrè. Bisogna condare fino a tttrrè! Ma voi sapete quando abbiamo speso io e i miei soci? Sapete quando ci abbbiamo lavorato per far rinascere questo bbblasone come una Fenice, sì, dalle ceneri, dal nulla in cui l’abbiamo ttrovada? Non c’era nulla ed ora… E’ inutile che ribbbadisco quello che abbiamo realizzato. C’è gggente che lo fa quotidianamente in oggniddove. Adesso parliamo seriamente. Io voglio 500.000 € per le spese vive di iscrizione e marchio. Ed altri 500.000 € per l’avviamento. E questo è il minimo per uscire gompletamente. Non scendo di un solo euro”.

Restiamo sbigottiti, spiazzati, senza parole. Eravamo consapevoli che la prima proposta poteva non essere sufficiente per saziare il famelico, anche se ci contavamo. Al che serenamente, con la coscienza a posto, diciamo che la differenza era incolmabile, e soprattutto ingiustificabile.

“Signori vi ringraziamo per il tempo e l’attenzione ma non possiamo accontentare la richiesta. Speriamo abbiate la consapevolezza che dovrete non vincere ma stravincere il campionato. Servirà un sacrificio importante altrimenti al terzo anno difficilmente riuscirete ancora ad imbonirvi la tifoseria, organizzata e non…”. A questo punto si raggiunge l’apoteosi, scatta una delle solite piazzate cui siamo, ahi noi, abituati da quasi due lustri “Me ne fot@o del tifo organizzato: o mi date la somma che voglio oppure piuttosto se ne vanno tutti a fare in cu@o e la Reggina la faccio marcire in Prima Categoria! La Reggina è mia perché l’ho presa con soldi miei e nessuno me la ha regalada!”.

Era serio, non scherzava… Meno male che era solo uno stupido sogno; anzi meglio un incubo infinito. Forza Reggina.