Reggina: Sindaco, ponga rimedio e lo accompagni…

E’ ormai notorio ai più (anche ai più benevoli e caritatevoli, non ai pochi Hiroo Onoda sparsi qua e la) che questa Società un compito aveva, uno solo, ed ha fallito. Un compito che aveva fatto presumere all’Amministrazione comunale (all’epoca guidata dal facente funzione Brunetti) potesse essere assolto in tempi brevi da un gruppo imprenditoriale capeggiato dalla Ballarino’s family unitamente all’indigeno Minniti.

Anche se quel famigerato business plan fosse stato scritto in aramaico antico o a pagine alterne o, per esempio, colorando gli spazi ed unendo i puntini, la scelta politica ammessa dal Brunetti sarebbe stata uguale. Non se ne sarà pentito per principio ma sappiamo per certo che anche in lui le aleatorie certezze sono evaporate.

Tralasciando, ma non dimenticando, urla, sbraiti, sbalzi umorali e reazioni scomposte da cabaret, unitamente a bugie e millanterie varie e variegate del Ballarino e del suo competentissimo management, da quasi due anni abbiamo preso atto che le condizioni di cui sopra, la genesi e quindi la scelta, le premesse ed i fatti realmente accaduti, abbiamo generato un “mostro”.

E per il “mostro”, oggi, è tempo di uscire dai nostri incubi diurni e notturni e di volatizzarsi lasciando spazio a concretezza, capacità economiche e competenze.

E’ vero che in D non si siamo finiti per colpa loro, ma è anche vero che per (gravi e chiare) responsabilità loro non ne usciremo mai! Così com’è anche vero che, viste le premesse, non solo ci si prepari ad un altro mestissimo torneo parrocchiale ma è presumibile che ne seguirà almeno un altro ancora. Sentiamo parlare di calcio sostenibile, ma che vuol dire? A Reggio, con la Reggina, il calcio sostenibile è aria fritta. A Reggio, la Reggina, deve vincere e basta! Così come hanno vinto altre piazze equiparabili alla nostra. Senza “se” e senza “ma”, VIN-CE-RE! Appare evidente che gli attuali reggenti pro tempore della nostra passione non abbiano forze economiche e competenze tali da garantire l’uscita dal dilettantismo e che “palliano” la piazza con doti oratorie da strapazzo.

Già, la piazza. Abbiamo letto le cronache dell’incontro degli ultras. Ci riferiscono anche di volti scuri e di pazienze al limite. “O lo squadrone o cessione subito”, abbiamo letto. Ci stupiamo come ancora non siano chiare “doti e virtù” di questa Società; così come non siano cristallizzati i pensieri che il patron esplicita sui tifosi organizzati e, più in generale, sui reggini. Non è già stato, ampiamente diremmo, dimostrato come del contorno se ne freghi assolutamente? In più ci stupiamo come gli imbonitori non abbiano stancato ed irretito davvero tutti. Tutti quelli che vogliono il meglio per la Reggina, per meglio dire.

Anche lei, signor Sindaco, in questi due anni ha avuto l’impeto di parlare di “non vivacchiare” e di “imprenditori a cui non chiudere le porte”. Ecco, oggi è arrivato il momento di spalancare le porte a chi si sta palesando ufficialmente e seriamente. Imprenditori di cui conosciamo le capacità ineluttabili e la cui attività è comprovata da cinque generazioni di più che lusinghiera storia di successi imprenditoriali ad ampissimo raggio.

E Ballarino? Ad ogni contatto ha risposto in maniera scomposta, irritante ed oltremodo maldestra irretendo chiunque si avvicinasse mosso dal suo unico obiettivo di monetizzare lucrando e speculando grazie ad un bene che gli è stato regalato dall’Amministrazione che Lei guida.

Ha persino finto, due volte, la messa in vendita della Reggina. Lui, a cui è stato messo in mano un bene d’inestimabile valore di cui disconosce l’enorme funzione sociale, l’immensa capacità di aggregazione ed unione, ha indossato le vesti da padrone soprattutto grazie anche ad una politica disattenta ed amante delle ospitate in radio/tv. Se poi aggiungiamo anche il giudizio che ha e che esprime sui reggini ecco che il quadro di “ingrato” ed “immeritevole” è completo.

Anche per questo, signor Sindaco, Le chiediamo di accompagnare agli imbarchi l’intera dirigenza con la promessa di un suo ritorno solo in veste di turista. Le qualità oratorie non Le mancano di certo e sappiamo che ha con sé gli argomenti utili all’uopo. Qualora la persuasione non basti

La invitiamo, è il momento di farlo, a non consentirgli più l’utilizzo di tutti quegli elementi che gli sono stati messi in mano e su cui ha evidentemente speculato. Il “Sant’Agata” per esempio: pretenda, anche in nome e per conto della Città, il saldo di tutto il dovuto. Ed il “Granillo” per il cui utilizzo leggiamo di debiti accertati.

Ecco, se il Suo essere persuasivo non basterà con gli argomenti che ha già a disposizione, siamo certi abbia le doti per far capire e comprendere al Ballarino che il suo tempo a Reggio è finito così da addivenire ai più sensati e miti consigli.

Nei giorni scorsi abbiamo letto le dichiarazioni del Suo vice alla Città Metropolitana, tardive certamente. Attendiamo quelle del Suo vice al Comune sulle quali siamo assolutamente certi siano sullo stesso tenore. Non ci manca conoscenza e consapevolezza dei malumori dei giocatori ancora sotto contratto. Abbiamo anche ascoltato, per tramite dei tifosi riunitisi un paio di giorni fa, anche che Lei saprebbe direttamente di due interessamenti alla Reggina (sono quattro i soggetti/gruppi interessati). Ecco, oltre a consigliarLe di parlare direttamente alla cittadinanza, usi queste sue conoscenze dirette per incalzare il Ballarino. Lo incalzi e lo convinca, a Reggio non è più tollerato il suo modo di agire. Ha giocato i jolly a disposizione ma li ha giocati male ed ha perso. Il gradimento di Ballarino non si misura più in “indice” ma in “minolo”.

Ci ascolti, signor Sindaco, farebbe cosa buona e giusta e fonte di assoluto gradimento: lo accompagni (e si accerti che il biglietto sia di sola andata)…